Si è svolta questa mattina presso il Teatro Brancaccio di Roma la manifestazione pubblica indetta da Anmed (Associazione Nazionale di Medicina, Diagnostica, Salute e Benessere) e UAP (Unione Ambulatori e Poliambulatori) per chiedere un tavolo permanente di confronto con il governo sul rispetto della legalità e della dignità del settore.
Al centro della protesta i seguenti temi:
- Definizione del nuovo nomenclatore
- Legalità di percorsi autorizzativi per le farmacie
- Soglia di 200.000 per le reti
- Decreto concorrenza
- Identificazione dei veri presidi sanitari.
“Siamo uniti per manifestare una volontà chiara verso il Governo, con proposte nette affinché la sanità pubblica e privata vengano finalmente salvate, perché se continuiamo così il Servizio sanitario nazionale entro 2 anni non ci sarà più. E mi stupisco che chi sta al governo ancora non ne sia consapevole. Tutte le associazioni presenti, unite, cercano risposte, chiarezza, trasparenza e il rispetto della legalità da parte delle autorità interposte, rispetto ai sopra enunciati punti, anche a tutela della professione medica e contro le aggressioni di cui abbiamo registrato cronache drammatiche anche di recente”. Così all’Adnkronos Salute la presidente di UAP, Dott.ssa Mariastella Giorlandino.
“C’è un’evidente ed illegittima sperequazione tra ambulatori e poliambulatori privati accreditati da un lato e le farmacie dall’altro.
L’erogazione di prestazioni diagnostiche e ambulatoriali da parte delle farmacie non soggiace ai rigidi requisiti imposti per lo svolgimento delle medesime attività presso le strutture laboratoristiche e/o comunque ambulatoriali: perché il governo ha fatto questa scelta?
È una situazione decisamente preoccupante e tanti sono i quesiti: il governo come può pretendere di non coprire i debiti con le strutture accreditate che hanno anticipato e garantito la sostenibilità del Sistema Sanitario? Come può da un lato continuare a pretendere requisiti, vincoli di soglie minime ed economiche per accreditare delle strutture e dall’altro lato supportare la facilitazione politico-industriale del reclutamento e travisamento del ruolo della medicina?” – afferma la Dott.ssa Elisa Interlandi, Vice Presidente UAP e Presidente Anmed.
“A sei mesi dall’ultima manifestazione, non è cambiato nulla. Incontri, chiacchiere, numeri, nulla è stato portato a conclusione“, afferma Valter Rufini, presidente Anisap. “Diciamo basta al grande bluff del Ssn riferito a imprenditori e aziende imbrigliati, fermati e disprezzati perché non raggiungono le 200mila prestazioni. Basta agli incontri sul Tariffario/Nomenclatore di cui si parla da mesi ma che non hanno prodotto nessun documento concreto. Basta alla riduzione dei budget. I soldi ci sono, ma non ci dicono a chi sono stati dati. Basta alla pressione informatica, tecnica e legislativa. Auspichiamo che questo sia preso dalla parte politica come un segnale. Chiedo ai politici presenti di spingere il governo per un tavolo fermo, unico, comune, in cui si possa scalettare ciò che serve“.
“Non è cambiato niente su tariffe, farmacie, autorizzazioni. Ora vogliamo essere ascoltati“. Elisabetta Argenziano, segretario nazionale Federbiologi, “Mantra come automazione, aggregazione, appalto, portano dietro un cimitero: laboratori chiusi, professioni abolite, dipendenti licenziati, indotto che sta scomparendo. Com’è che nessuno si accorge di questo grido di dolore?”. Il presidente di Federlazio Salute, Alessandro Casinelli, ricorda come alla manifestazione sia “rappresentato il popolo italiano, quasi il 100% degli operatori sanitari. Non è possibile ignorarci, anche se qualcuno ha provato a farlo. Riteniamo che il nomenclatore tariffario debba essere rivisto, e vada ripensato il rapporto di equiparazione tra gli operatori pubblici e privati accreditati. Inoltre, è basilare che il Dl Concorrenza non sia applicabile alla sanità, che si vedrebbe svendere alle multinazionali”.
Il Presidente di Federlazio Salute, Alessandro Casinelli: “Questa manifestazione vuole dare voce alle migliaia di ambulatori, poliambulatori ed ai centri di ospedalità privata, che da sempre rappresentano dei veri e propri presidi sanitari territoriali di grande valore sanitario e sociale. Chiediamo al Governo che il Decreto Concorrenza venga immediatamente sospeso, in quanto non può essere applicato alle 27.000 strutture sanitarie convenzionate, con oltre 400.000 dipendenti, strutture private che tengono in piedi l’ossatura della Sanità Italiana. Non possiamo rischiare di far perdere il posto di lavoro a così tante persone – conclude Casinelli – mettendo nel contempo a repentaglio la salute dei cittadini. Non si ceda alle pressioni delle lobby!”.
“Non c’è dubbio che in questo momento storico, così delicato per le professioni sanitarie e per il futuro delle strutture sanitarie private, occorre, tutti uniti, richiamare il Governo a ripristinare l’equilibrio perduto, con l’obiettivo da una parte, di valorizzare finalmente, economicamente e contrattualmente, i professionisti, dall’altra per sostenere le 95mila strutture, tra laboratori e ambulatori privati, che rappresentano la linfa vitale della sanità territoriale, offrendo competenza, professionalità, impegno, al fianco della collettività.
Il tema forte, oltre a quello della valorizzazione dei professionisti sanitari, in questa manifestazione, è stato quello della tutela del lavoro dei laboratori e degli ambulatori e delle tante strutture private dislocate sul territorio, la cui esistenza e il cui futuro non può essere messo a rischio da un eccesso di burocrazia” – ha ribadito il Prof. Foad Aodi. Presidente Amsi e del Movimento Uniti per Unire e dell’UMEM, Unione Medica Euromediterranea.
Sono intervenuti durante la manifestazione ii rappresentanti di quasi di tutti i partiti, tra cui il Senatore Maurizio Gasparri, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Maggi, l’On. Vito De Palma e l’On. Marco La Carra.
La giornata, organizzata nei minimi dettagli, si è rivelata un meritato e ampio successo, sia per quanto riguarda la partecipazione, sia per i forti contenuti che sono emersi nel corso degli interventi. Più di duemila persone provenienti da numerose regioni italiane, hanno fatto sentire oggi la loro voce, tutte concordi che occorrono progetti chiari, non finte alternative per l’abbattimento delle liste d’attesa a discapito delle competenze e dell’efficienza dei servizi erogati al cittadino.
A conclusione di questa manifestazione, emerge in modo inequivocabile che solo attraverso l’unità di intenti si arriva a ottenere grandi traguardi, e in questo caso ambedue le parti sono chiamate a fare il proprio dovere, la politica da una parte e i professionisti sanitari (associazioni, federazioni, sindacati, singoli professionisti dall’altra), in un percorso dove tutti fanno la propria parte.
Hanno collaborato alla manifestazione anche le seguenti associazioni di categoria: Feder ANISAP, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, CONFAPI, Unindustria, FENASPAT, FederBiologi, FederLazio, Confcommercio Salute Sanità Cura, Consorzio Universitario Humanitas, ANDIAR, FNMCEO, FederSBV, CIMEST, CSA, AIOP e ARIS.