Nonostante gli sforzi attuati dalla UAP e da Anmed insieme alle sigle sindacali e alle associazioni di categoria che negli ultimi mesi si sono esposte in prima linea con il governo nazionale a difesa del diritto alla salute dei cittadini, il Decreto Schillaci e il nuovo tariffario sono entrati in vigore ed hanno paralizzato l’Italia.
L’erogazione delle prestazioni è, dunque, sempre più fortemente compressa con conseguenti disagi per i pazienti. Nessun periodo di transizione dalla pubblicazione all’entrata in vigore di un Tariffario pieno di anomalie già segnalate alle autorità competenti.
A tutto ciò, occorre aggiungere, che il nuovo nomenclatore tariffario, specie nelle regioni sottoposte a “Piano di rientro” come la Sicilia, sta mandando in crisi le strutture pubbliche e private convenzionate perché riduce in maniera drastica (dal 15 al 20 per cento) i rimborsi per le prestazioni erogate a fronte di un aumento diffuso dei costi.
È in atto il corto circuito del Sistema Sanitario Nazionale e a pagare saranno i cittadini e gli addetti ai lavori. Molte strutture convenzionate – che in Sicilia, avevano esaurito il budget annuale assegnato – si ritroveranno a licenziare personale o a dover essere impossibilitati a lavorare. Ci saranno quindi ricadute pesantissime sui cittadini che risentiranno di un accesso limitato ai servizi.
Tutte le strutture accreditate dichiarano lo stato di agitazione, siamo costretti a sospendere l’erogazione di determinate prestazioni in attesa di chiarimenti o aggiornamenti.
Pochi i politici attenti, solo Loizzo (Lega) e Rampelli, ad una petizione con oltre 20mila firme depositata in Camera e Senato per impedire questo disastro annunciato. A cosa serve la politica? Hanno aggiunto togliendo fino il 70% alle prestazioni già esistenti, facile affidare agli erogatori il problema. La democrazia che fine ha fatto?
“Noi erogatori delle prestazioni del SSN pretendiamo che la politica risolva un problema generato da addetti ai lavori che non hanno avuto rispetto delle nostre strutture e delle responsabilità che abbiamo con i cittadini. L’aggiunta dei LEA doveva essere superata con molta semplicità ed invece è stato fatto tutto senza alcuna condivisione. Con urgenza occorre farsi carico di una situazione assurda che sta cancellando gli erogatori e sta mettendo in crisi tutto il sistema”, afferma in una nota la Dott.ssa Elisa Interlandi, Presidente Anmed (Associazione Nazionale di Medicina, Diagnostica, Salute e Benessere)
“Si consideri che il nuovo tariffario appena entrato in vigore prevede 1.113 voci relative a prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica completamente nuove, con relativi nuovi importi, nuovi codici e nuove correlate procedure attuative. Infatti in molte Regioni si stanno registrando diversi problemi, segnalati anche dai medici di medicina generale, nella prenotazione di esami e visite. Ribadiamo che la nostra speranza è che il Ministero della Salute apporti le necessarie correzioni e adotti provvedimenti secondo scienza e coscienza, a tutela della salute dei cittadini italiani”. Lo afferma in una nota Mariastella Giorlandino, Presidente UAP, l’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata accreditata.

Riguardo alle strutture aderenti ad Anmed, “S’informano i cittadini che il nuovo tariffario nazionale introdotto dal Decreto Schillaci, non ci permette di far fronte alle ricette emesse dopo il 30 dicembre 2024, perché le prestazioni erogate in regime di convenzione hanno un costo troppo elevato. Ci scusiamo con i cittadini per l’incresciosa situazione di cui non siamo responsabili e che con tutte le nostre forze abbiamo combattuto, ma siamo impossibilitati a lavorare” – conclude con questa nota la Dott.ssa Elisa Interlandi specificando che il servizio verrà assolutamente garantito per la patologia 048.